L’annuncio-choc della KiRweb: Licenzia un dipendente, assumi una web agency
«Licenziare un dipendente per assumere un’intera web agency con tanto di grafica, web master, web designer conviene!»
MILANO – L’affermazione-choc: «Licenzia un dipendente, assumi una web agency». La motivazione: «Che colpa abbiamo se costiamo meno di un dipendente? Ha presente quanto costa a un’azienda assumere un web master, un web designer, un seo. Noi ammortizziamo tutto proponendo un costo irrisorio e con tutte queste figure contemporaneamente», dice senza remore Riccardo Pirrone, amministratore della KiRweb, agenzia romana specializzata nella creazione di siti internet e nella loro indicizzazione sui motori di ricerca.
Assicura Pirrone che l’annuncio – pur ammettendo il cattivo gusto in un momento in cui l’occupazione è il problema numero uno – ha raggiunto l’effetto sperato: «Abbiamo avuto diverse manifestazioni d’interesse sui nostri servizi ed è quello che volevamo. Significa che la pubblicità-choc colpisce e crea subito immedesimazione».
LA CONSULENZA – A ben vedere è la definitiva conferma del trionfo della consulenza nel settore dei servizi. Meglio appaltare all’esterno che conservare internamente. Soprattutto è la testimonianza di un costo del lavoro che scoraggia le imprese a formare internamente figure professionali che invece possono essere trovate sul mercato a un costo infinitamente più basso. Con l’effetto (immediato) di una continua crescita di consulenti, piccoli imprenditori, professionisti a partita iva (o co-titolari di società per accomandita o a responsabilità limitata) che lavorano per conto delle aziende e scoraggiano a tutti gli effetti il lavoro dipendente.
I dettagli dell’offerta, la cui naturale pre-condizione sembrerebbe essere quella di “licenziare un dipendente” sono presto spiegati: un piano marketing, l’aggiornamento e lo sviluppo di siti-web, un migliore posizionamento sui motori di ricerca, campagne di digital marketing sui social network come Facebook e Twitter, l’implementazione di banner pubblicitari, la creazione di una mailing list per l’invio di newsletter. Costo totale? 350 euro al mese, una sorta di abbonamento.
Peccato che l’ipotesi iniziale – licenziare appunto una persona – abbia immediatamente sconcertato, tale da aver suscitato gli strali e l’indignazione di alcuni che su forum e blog hanno condiviso l’annuncio per evidenziarne la presunta immoralità. «Abbiamo subito provveduto a cancellare l’annuncio (in realtà l’inserzione è ancora in bella vista sul sito; ndr.) – dice Pirrone – ma la sostanza non cambia: costiamo meno di un dipendente». Non solo la retribuzione netta, ma anche il cuneo fiscale e contributivo che grava sulle aziende e che finisce spesso per decurtare al ribasso gli stipendi.
Fabio Savelli da Corriere.it